La Corte di giustizia tributaria della Lombardia, con la sentenza n. 487 del 7 febbraio 2023, ha affrontato il tema della ripartizione dell’onere probatorio, in caso di rettifica della dichiarazione doganale fondata sulla revisione della classificazione operata dall’importatore.
Nel corso della vertenza, l’importatore ha dimostrato di aver effettuato, negli anni, numerosissime importazioni dello stesso prodotto oggetto di causa, senza che l’Ufficio doganale, a seguito delle altrettanto numerose verifiche fisiche della merce compiute, abbia mai sollevato alcuna contestazione in ordine alla classificazione doganale dichiarata.
La Corte di giustizia ha rilevato, dunque, che, ai fini dell’adempimento dell’onere della prova, l’Ufficio non ha dimostrato le specifiche caratteristiche tecniche che in sede di rettifica hanno determinato, nelle importazioni oggetto di causa, una diversa classificazione doganale ed un accertamento differente rispetto ai precedenti.
Sotto un ulteriore punto di vista, la Corte ha altresì osservato che i beni devono essere classificati in base alla loro specifica funzione, tenuto conto del loro stato al momento dell’importazione, essendo a carico dell’Ufficio la prova, in concreto, dei presupposti legittimanti l’attribuzione di un determinato codice doganale e del correlativo trattamento daziario.
Conseguentemente, è possibile affermare che, secondo la Corte, in caso di contestazione del codice doganale attribuito dall’operatore, l’onere probatorio incombe sulle Dogane, sotto almeno un duplice profilo:
- l’Ufficio, infatti, deve dimostrare, in concreto, la sussistenza dei presupposti legittimanti l’attribuzione del codice doganale preteso corretto;
- Inoltre, nel caso in cui la prassi delle Dogane sia orientata nell’attribuire ai beni contestati una classificazione diversa da quella che l’Ufficio vorrebbe adottare nel caso specifico, l’Ufficio medesimo dovrà altresì motivare circa la sussistenza di peculiari caratteristiche tecniche, tali per cui la prassi in questione non possa essere applicata ai beni oggetto di contenzioso.
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